L’arno a Ravezzano- E. Montale

    L’ARNO A RAVEZZANO

    I grandi fiumi sono l’immagine del tempo,
    crudele e impersonale. Osservati da un ponte
    dichiarano la loro nullità inesorabile.
    Solo l’ansa esitante di qualche paludoso
    Giunchetto, qualche specchio
    Che riluca tra folte sterpaglie e borraccina
    Può svelare che l’acqua come noi pensa se stessa
    Prima di farsi vortice e rapina.
    Tanto tempo è passato, nulla è scorso
    Da quando ti cantavo al telefono “ tu
    Che fai l’addormentata” col triplice cachinno.
    La tua casa era un lampo visto dal treno. Curva
    Sull’Arno come l’albero di Giuda
    Che voleva proteggerla. Forse c’è ancora o
    Non è che una rovina. Tutta piena,
    mi dicevi, di insetti, inabitabile.
    Altro comfort fa per noi ora, altro
    Sconforto.

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